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    TerraNova

    Il Condominio di James G. Ballard

    • di Massimo Citi
    • Ottobre 9, 2015 a 10:38 pm

    condominio

    Feltrinelli non è un editore in alcun modo specializzato, meno che mai in fantascienza, ma si è preoccupato di ristampare o tradurre le opere di James Ballard – autore da un certo punto di vista «laterale» rispetto al genere (anche se nessuno penso abbia dimenticato il suo contributo alla New Wave) – e negli anni scorsi ha reso nuovamente disponibile un capolavoro come Condominio, tradotto con il titolo di Condominium una prima volta da Urania nei primi anni ’70 e rimasto fervidamente nel ricordo di coloro che lo lessero all’epoca.
    La storia è basata su una situazione limite, com’è tipico per molti romanzi di Ballard, e sull’unicità di luogo: in questo caso un titanico condominio di cinquanta piani, assolutamente indipendente dal resto della città e parte di un complesso di edifici progettati dall’architetto Royal.
    Nella costruzione risiedono all’incirca duemila esseri umani, con a disposizione un asilo, una banca interna, due piscine, un centro commerciale, due ristoranti, aria condizionata e numerosi altri confort. Gli appartamenti costano uno sproposito e gli abitanti del condominio sono professionisti affermati, dirigenti d’azienda, gente dello spettacolo e della TV, artisti, insomma la crema del ceto medio produttivo e il fior fiore del rampantismo (allora ancora pre-tatcheriano). Tutto normale quindi? No, proprio no. Molti hanno esperienza delle minuscole, meschine eppure rabbiose, isteriche liti di condominio. Provate a elevarle a potenza dieci, venti, cento e avrete un’idea ancora abbastanza pallida di quello che accade nel libro di Ballard.

    condominium
    Si comincia con i litigi e le penose ripicche per bambini e cani che rispettivamente disturbano e sporcano e si giunge ben presto all’inferno, dapprima alla guerra per bande ed infine ad un’anarchia da incubo, fino a quando la situazione si stabilizza con un numero di abitanti ridotto all’incirca ad un decimo del numero originale, quasi in una puntuale realizzazione delle osservazioni di Konrad Lorenz sull’aggressività negli spazi chiusi e limitati.
    Ma il libro di Ballard non si lascia certo leggere con una chiave così povera: lo scivolamento dalla civiltà al comportamento “tribale” non ha nulla di naturale: gli uomini e le donne del palazzo trasformati da qualche secolo di civiltà sono assolutamente incapaci anche di una collaborazione da ominidi o da canidi. In realtà sembrano cadere in una condizione pseudo-infantile, giocano alla guerra ed allo stupro con la serietà a volte lugubre di ragazzini abbandonati, resa oscena dai tic e dall’habitus mentale di adulti sciocchi e senza principi. Come negli altri libri della serie “catastrofica” di Ballard a suo tempo pubblicati in Urania ed ora disponibili in Feltrinelli, ciò che viene investigato con attenzione minuziosa è il mutare in una situazione estrema dei riferimenti etici che guidano il comportamento del cosiddetto uomo civile occidentale, soluzione narrativa che permette all’autore di sceneggiarne la solitudine, lo stupore, il vuoto, di investigare cioè lo spazio interno (l’Inner Space della New Wave nella sf 1970) per scoprirlo desolatamente vuoto o aberrante.

    high_cover-1
    Ciò che trovo particolarmente affascinante di questo e degli altri romanzi di Ballard è l’irriducibilità del coaportamento dei personaggi ai sistemi di interpretazione più canonici (psicanalisi, marxismo, antropologia culturale, sociobiologia) senza confinarli alla pura e semplice irrazionalità. L’autore non introduce morali surretizie, né messaggi: solo l’illustrazione piana e spietata di comportamenti possibili.
    Molto in questo libro ricorda Il Signore delle Mosche di William Golding: il desolato disincanto, l’atteggiamento freddo e sereno dell ‘autore, il filo sottilissimo di humour nero e la gelida intelligenza che vivifica il(i) libro(i).
    Come avrete capito ritengo Ballard uno dei più stimolanti autori di questo secolo tout court, uno di quelli che un immaginario “uomo del 2200” si troverà probabilmente a rileggere con l’aiuto di qualcosa che non abbiamo ancora concepito. Se non l’avete letto allora – 1975 o 76- leggetelo ora nella versione di Feltrinelli.

    J.G.Ballard, Il condominio, Feltrinelli Universale Economica 2014, pp. 189, € 8,50, trad. Paola Lagorio

     

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