Apparso nel 1909, pochi anni prima della Grande Guerra che avrebbe cancellato il mondo ottocentesco, coevo delle tendenze misticheggianti di Huysmans e Villier de l’Isle d’Adam, del simbolismo e e della satira antiborghese, il racconto di Leroux – autore del Fantasma dell’Opera – ne conserva, in parodia, alcuni echi, insieme alla struttura della detective story di Conan Doyle e dei romanzi popolari di Leblanc (Arséne Lupin). La poltrona maledetta procede come un feuilleton (infatti comparve a puntate), ritmato da sempre nuove rivelazioni e livelli crescenti di complicazione. Gli ingredienti sono DOC: tre morti misteriose (tre concorrenti alla 40ª poltrona dell’Accademia di Francia, lasciata libera dalla dipartita di uno degli Immortali) uno strano e vendicativo studioso dotato di poteri negromantici, uno scienziato geniale e distratto, un contorno di mendicanti misteriosi, governanti devote, brutali servitori, persino due giganteschi molossi di pessimo carattere. Di nuovo – e di geniale – c’è che manca ogni traccia di eroi, damigelle in periglio, investigatori sagaci. Nel mondo rigorosamente maschile dell’Accademia nessuno monsieur esce bene dall’avventura: gli accademici sono tutti scapoloni di mezz’età o anzianotti, dediti esclusivamente ai loro libracci polverosi, con gli abiti troppo seri impregnati di naftalina, eruditi poco originali e pieni di tic da vecchie zitelle che vivono fuori del mondo (di cui infatti non viene fatta parola, potrebbe essere quello di trent’anni prima!). Agli accademici si contrappongono un “mago” cultore della sapienza egizia con un passato (e un futuro) da commerciante, e un commerciante con un futuro da accademico: il rassicurante borghese Gaspar Allouette, sostenuto da madame Allouette – in pratica l’unica donna del libro – imponente, ambiziosa ed efficientissima. Nessun accademico ha il coraggio di sedersi sulla poltrona maledetta? Lo farà un non accademico (nel vero senso della parola, come scoprirete leggendo il libro). Lo farà grazie all’inganno, alla sua capacità di trafficone, ad un lavoro sodo e fruttuoso di organizzatore. Gaspar Allouette se la merita la sua poltrona, e , francamente, gli accademici si meritano questo compagno sui generis.
Gaston Leroux, La poltrona maledetta
a cura di S.Leo e E.Musso
Sellerio 1998, pp. 215 € 8,00, Trad. di Setl (scuola Europea Di Traduzione Letteraria)
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