Un libro che letto con passione: Deserto americano di Percival Everett. Mi è persino capitato, cosa che non mi accade spesso, di spiare con angoscia, man mano che continuavo la lettura, il ridursi delle pagine ancora da leggere…
Il titolo previsto dall’autore per il romanzo era Making Jesus, un titolo che appare, a lettura terminata, molto più adatto al tema dell’anodino titolo scelto dall’editore americano. Ted Street, il protagonista, è infatti chiamato a un’improbabile resurrezione dopo una vita che lui per primo giudica largamente insufficiente. Docente universitario senza genio nè particolari capacità, quarantenne con alle spalle una storia assurda con una studentessa mezza matta, insoddisfatto del matrimonio, incapace di comunicare con i figli, Ted decide di suicidarsi ma, mentre viaggia in auto verso il luogo dove intende porre fine alla propria vita, viene ucciso da un camion nel corso di un incidente automobilistico. È lui per primo a giudicare una conclusione ovvia alla sua vita incolore il fatto di non essere nemmeno riuscito a condurre in porto il suo suicidio. Risvegliatosi nel corso della propria funzione funebre, Ted ritorna e casa e si rende gradualmente conto del grigiore sconcertante della propria vita, della sua aridità, della distanza con la moglie e i figli. Perseguitato dai media, minacciato da sette religiose convinte che lui, Ted, sia l’Anticristo in persona e concupito dall’esercito che vede in lui il prototipo di una possibile futura armata di immortali, il risorto verrà prima rapito da un gruppo di fanatici ultrareligiosi guidati da Big Daddy, caporione obeso e fanatico, e in seguito sequestrato dall’esercito e deportato a Rosswell, New Mexico, dove sarà oggetto di un numero esorbitante di esami clinici la cui unica, inevitabile conclusione è che lui è morto.
Ted riuscirà a fuggire da Roswell e ritornare da Big Daddy. Lo sfiderà e riuscirà a liberare i bambini tenuti prigionieri. Diventerà un angelo, «Il morto che ha liberato 27 bambini», ma lui raggiungerà un’altra conclusione:
Non sono un angelo. Non esiste un dio nel nome del quale io agisco da emissario. Non sono un salvatore. Non sono un messia. Finalmente, in questa vita, sono soltanto una persona rispettabile.
Ted sceglierà di morire, ma finalmente pacificato con se stesso. Un ottimo libro, che merita leggere e rileggere.
Percival Everett, Deserto americano
Nutrimenti, 2009, pp. 263, € 16,00
Trad. M. Rossari
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