di Davide Mana
La teoria ariana della razza che tanto impressionò il politicamente ingenuo Sven Hedin, figura preminentemente nel lavoro degli antropologi Ernst Schafer e Bruno Beger, sulle imprese himalayane dei quali Garzanti ha appena ristampato il massiccio e inquietante La crociata di Himmler, di Christopher Hale (già apparso nella collana «Approfondimenti Storici» e poi uscito per gli «Elefanti»).
L’ossessione dei nazisti, e di Himmler in particolare, per i misteri dell’Oriente e la possibile presenza di una culla della razza ariana fra le vette del Tetto del Mondo hanno alimentato per anni la letteratura e la cinematografia dell’avventura. Alimentarono pure le carriere di Schafer e Beger, giovani e ambiziosi scienziati d’assalto ben felici di ipotecare la propria anima e la propria integrità per l’opportunità di farsi finanziare dal Partito una colossale spedizione in Tibet.
Il deserto lascia il posto alle montagne, e il Tibet diventa un territorio di conquista ideologica, il laboratorio in cui dare prova e legittimità ad argomenti di fede, la popolazione viene misurata, fotografata, ritratta a matita, assoggettata a prelievi di sangue e studi antropometrici; qualcuno ci lascia anche la pelle, o passa un bruttissimo quarto d’ora mentre Schafer preleva un calco di gesso del suo volto. L’umanità trattata con la stessa indifferenza che un vivisezionista riserva a un porcellino d’india.
Immagine tratta dalla spedizione SS in Tibet (1938) |
Partendo dalle radici culturali e teoriche delle teorie care ai nazisti, passando per il sottobosco mistico-surreale che faceva del nazismo quasi una religione, la progressiva degenerazione dell’esperimento e degli sperimentatori, tutti membri della élite delle SS, è l’argomento centrale del volume di Hale, esperto di storia culturale della Germania nazista. La tesi è che gli studi antropologici tibetani di Beger e Schafer siano stati il preludio alle più oscure sperimentazioni svoltesi nei lager, dove lo stesso Beger prestò servizio.
Hale ricostruisce i fatti, incontra i protagonisti sopravvissuti (tutti impenitenti, tutti indifferenti alle implicazioni profonde delle proprie attività). Una lettura agghiacciante e affascinante al contempo, e dolorosamente istruttiva.
qui il trailer del film «Sette anni in Tibet» ispirato alla spedizione.
Christopher Hale
La crociata di Himmler.
La spedizione nazista in Tibet del 1938
Garzanti, pp. 544, € 14,50
Trad. S. Minucci