di Massimo Citi
Se il nome «Tanizaki» evoca in voi il ricordo del romanzo La Chiave e (soprattutto) della trasposizione cinematografica di Tinto Brass, è meglio sapere da subito che in Neve sottile le leggendarie fissazioni sessuali di Tanizaki non hanno alcuno spazio. Neve sottile è un romanzo pubblicato a puntate all’inizio degli anni Quaranta su una rivista letteraria. La sua dimensione – antiretorica, intimista e sottilmente malinconica – lo rese intollerabile al governo nazionalista giapponese che che ne fece sospendere la pubblicazione.
Si tratta di un lungo frammento della vita familiare di quattro sorelle: Tsuruko, Sachiko, Yukiko e Taeko della rispettabile e facoltosa famiglia Makioka. Tsuruko, la maggiore, ha sposato Tatsuo, uomo arido, formalista e calcolatore ed ha abbandonato la famiglia e Osaka andando a vivere a Tôkyô. La secondogenita, Sachiko, sposata con Teinosuke, uomo cauto, sensibile e pragmatico, ospita le altre due sorelle più giovani. Yukiko, che ha abbondantemente raggiunto l’età del matrimonio ma non riesce a trovare un partito che soddisfi insieme le sue aspirazioni e le pretese della famiglia, e Taeko, la più anticonformista e ribelle tra le sorelle.
Jun’ichiro Tanizaki (1913) |
Il problema fondamentale della famiglia, all’apertura del romanzo, è la necessità di trovare marito a Yukiko, fanciulla quieta e malinconica che non sente una particolare necessità di coniugarsi, trovando già sufficiente alla sua felicità l’aiutare la sorella Sachiko nell’educazione della nipotina, Etsuko. Ma una Makioka che non trova marito è un disonore e i tentativi di accoppiare la povera Yukiko con uomini via via più anziani, sgradevoli, pedanti e superbi costituisce un «tormentone» che ritornerà a intervalli regolari nel romanzo. Ma i fallimentari tentativi di maritare la povera Yukiko non saranno senza conseguenze per la famiglia. Emergeranno i conflitti sopiti con Tsuruko e suo marito, verrà traumaticamente alla luce l’intolleranza e la ribellione di Taeko per i riti e i miti dei Makioka – così simili al decoro e alla rispettabilità delle famiglie borghesi europee – e, infine, diverrà manifesto il malessere di Sachiko, colei che si forza in ogni occasione di ridare stabilità ai rapporti familiari e ricomporre le fratture e i rancori.
Un romanzo di famiglia, una storia «privata» condotta con acume, attenzione e sensibilità ma senza alcun elemento apparente di frattura nei confronti dello status quo. Non facile stabilire quali sono gli elementi che ne hanno determinato la fine della pubblicazione e l’incompiutezza.
Ma a una più attenta lettura gli spunti polemici con un regime nazionalista che aveva letteralmente «reinventato» la tradizione facendone un elemento centrale dell’ideologia nipponica, emergono con singolare nettezza. Primo fra tutti la denuncia di una condizione femminile nella quale la subalternità è condizione sicura d’infelicità, frustrazione e rinuncia. In secondo luogo la separazione sociale tra classi, elemento di rigidità che induce e determina ipocrisia e avidità pur creando una falsa sensazione di stabilità e sicurezza («ognuno deve saper stare al posto che gli compete»). Tanizaki non polemizza con le iniziative del governo, non denuncia, non attacca. Si limita a raccontare l’infelicità di alcune donne che vedono la propria condizione sociale e familiare deteriorarsi lentamente, logorate dal tentativo di dare un’immagine decorosa e perfettamente normale della propria famiglia. Un tentativo che in diverse occasioni si trasforma in ossessione e incubo.
Un romanzo come Neve sottile diveniva così la rappresentazione puntuale del malessere profondo dell’allora neonato ceto medio giapponese. E ll racconto di un malessere inguaribile non è certo un aiuto allo sforzo bellico.
Principale, anzi unico, difetto del romanzo di Tanizaki una certa, inevitabile prolissità evidentemente legata alla sua forma originale di romanzo a puntate. Un difetto comunque minimo rispetto alla ricchezza di profili e di racconto dei moti d’animo dei personaggi. Al massimo un’avvertenza per il lettore poco abituato ai ritmi lenti e meditati.
Tanizaki Jun’ichirô
Neve sottile
Guanda ed. 2006, 2009
pp. 520, € 13,00
trad. O. Ceretti Borsini
da LN-LibriNuovi n. 44 – dicembre 2007