di Massimo Citi
Una premessa: Georges Minois, insigne storico, è l’autore di una ricca e corposa Storia dell’ateismo, uscita in Italia da Editori Riuniti nel 2000 e, più di recente, di una Storia dell’avvenire [2007] per Dedalo editore. In precedenza sempre a sua firma, erano stati pubblicati da Il Mulino, una Piccola storia dell’inferno [1995], e una Piccola storia del diavolo [1999].
Da questa breve presentazione si può intuire che il signor Minois non è esattamente un buon – e nemmeno un ubbidiente – cristiano e questo suo curioso e interessante libro ne è un’ottima prova.
Si parte dalla storica accusa di Gregorio IX a Federico II – in piena guerra delle investiture – di essere l’imperatore tedesco «uno scorpione che sputa veleno dal pungiglione della sua coda». E continua affermando che: «Questo flagello di re ha affermato apertamente che il mondo intero è stato ingannato da tre impostori: Gesù Cristo, Mosè e Maometto».
Federico II di Svevia |
Da questa pontificia affermazione, ovviamente respinta con sdegno dall’imperatore, al mito di un possibile «libro maledetto» il passo è breve e Minois dedica le trecento e passa pagine del libro a cercare prova della sua esistenza.
Ma non è tanto la presenza reale di tale libro – peraltro storicamente stampato nel 1719 in Olanda in lingua francese – a interessare Minois, ma la curiosa e a tratti feroce discussione tra dotti, filosofi e teologi con reciproche accuse e furiose smentite di essere possessori se non direttamente autori di un tale orrore, così evidentemente nemico delle tre grandi religioni monoteistiche. A essere via via accusati dal XIII al XIX secolo di essere gli autori del De tribus impostoribus furono – citando soltanto i maggiori – Pier delle Vigne, consigliere di Federico II, Niccolò Machiavelli, Giordano Bruno, Thomas Hobbes, Pietro Aretino e Baruch Spinoza. Una curiosa galleria di personaggi accomunati da un’evidente intolleranza verso l’ovvio e il banale. Il sospetto di Minois è che in realtà l’essere accusati di aver scritto il Trattato dei tre impostori fosse una sorta di patente di originalità e di anticonformismo in tempi dominati dal plumbeo grigiore ecclesiastico.
La nascita reale del libro in carta e colla, datata, come abbiamo visto, all’inizio del XVIII secolo giunge quando, con il secolo dei Lumi, la diffusione ormai incontenibile del pensiero laico dà spazio e ossigeno anche al pensiero antidogmatico e, necessariamente, antireligioso.
Georges Minois |
Un libro istruttivo e sommessamente divertente, tanto più in un momento nel quale la Chiesa sembra ansiosa di rivestire i suoi panni storici di oppressione e intolleranza.
Georges Minois
Il libro maledetto. La straordinaria storia del Trattato dei tre profeti impostori.
Rizzoli, pp. 320, € 17,50
Trad. Arena S.
da LN-LibriNuovi 2/10 – Autunno 2010