LN | librinuovi.net

    Quello che vale la pena leggere. E qualcosa che no.

    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Retrofuturo
        • Alia Evo 5.0
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore
    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Retrofuturo
        • Alia Evo 5.0
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore

    0

    Disapprovazioni

    Bla bla bla per consolarsi un po’

    • di Massimo Citi
    • Marzo 10, 2004 a 8:37 am

    blabla

    Bla Bla Bla è il terzo romanzo di Giuseppe Culicchia, giovane autore torinese, da alcuni indicato come «l’autore italiano che tutti aspettavamo» (Cesare Cases), da altri bollato come un collezionista di «luoghi comuni giornalistici» (Massimo Onofri). Il romanzo è uscito preceduto da un giudizio molto positivo di Elena De Angelis, uno dei pochi grandi editor ancora in circolazione in Italia, e mi sono accinto alla lettura inevitabilmente turbato per lo sforzo necessario a non fare una meschina figura davanti al fuoco di simili calibri.
    Ma andiamo con ordine. Di cosa parla Bla Bla Bla? Di un giovane apparentemente senza risorse (nelle prime 60 – 70 pagine il protagonista conta e riconta i soldi disponibili, constatando che vanno diminuendo) arenato in una Grande Metropoli Straniera che può essere Amsterdam, Londra, Amburgo, Berlino, Parigi, ma che comunque non è Torino anche perché a Torino c’è una sola linea di metropolitana, pur essendoci un fiume. L’Io narrante affida alle pagine del libro le sue riflessioni, venate di amara (e un po’ scontata) disillusione e di gusto trasgressivo per la decadenza. Depreca la società dei consumi in tutte le sue manifestazioni, smonta e ricostruisce frasi e parole, gioca su allitterazioni, ripetizioni, ellissi, abroga la punteggiatura, inserisce spezzoni di pubblicità, nomi propri di luoghi e persone, marchi, oggetti, spot, griffe.

    Fatale che terminino i soldi e altrettanto fatale che il protagonista percorra frettolosamente il pendio che lo porta alla degradazione sociale, fino all’inevitabile morte o forse follia, o forse tutt’e due. Knut Hamsun, premio Nobel per la letteratura (fucilato nel dopoguerra come collaborazionista) aveva scritto negli anni trenta Fame, romanzo affannoso, arrabbiato, disperato e bellissimo, basato su ingredienti molto simili. E il problema diventa: perché Fame è meraviglioso mentre Bla Bla Bla no?

    Forse è per il fatto che nel romanzo di Culicchia tutto sembra proprio vero – se cercate bene c’è quasi tutto ciò abitualmente associamo alla ricchezza spendereccia e becera: i Mc Donald’s, la Carta American Express, le auto lucide e la gente stupida ed egoista – tutto talmente vero che il lettore, dispettoso o troppo navigato, comincia a sentirsi a disagio perché un po’ troppo comodo. Anche nei romanzi precedenti Culicchia faceva della critica sociale (a basso voltaggio), pur senza suicidare il proprio personaggio. Qui ha scelto di andare sul drammatico, anzi sull’ossessivo. Il guaio è che di questa discesa agli inferi non viene data nessuna buona ragione interna alla vicenda. Il protagonista è schifato, anzi schifatissimo di belle case, begli oggetti, frigoriferi pieni, donne (pure di quelle bionde, e questa è una novità nell’estetica culicchiana) e anche se non sono bellissime, e sceglie di non far nulla e degradarsi. E perché mai? Il suo personaggio esibisce credenziali da Raskol’Nikov – anche se non ammazza l’affittacamere – e Bla Bla Bla si propone come l’interpretazione italiana di fine millennio della nausea per le merci. Ma in realtà non offre nulla di nuovo o di diverso. C’è la solita bohème, periodicamente reinventata da qualcuno a scadenza canonica, c’è il disgusto per il mondo stupido e volgare (comunque mai condiviso con l’altro sesso, particolare davvero rivelatore) c’è uno spirito libero sconfitto dalla cecità del mondo che lo circonda…

    Massimo Onofri in Ingrati Maestri parlava di libri «capaci di accarezzare e consolare le più profonde delusioni politiche». Non credo che ci sia bisogno di Giuseppe Culicchia per stabilire che il pensiero progressista in Europa – nelle sue forme storiche – è arrivato al capolinea. Eppure su questa semplice seduzione – l’autore giovane e disgustato dallo stato delle cose – è basato il successo, anche critico, dei suoi libri.

    Giuseppe Culicchia
    Bla bla bla
    Garzanti elefanti, 2000, pp. 127, € 8,00

    Condividi!

    • Facebook
    • LinkedIn
    • Tumblr
    • Pinterest
    • Stampa

    Correlati

    Tag: istantaneeRecensioniGiuseppe Culicchia

      Potresti trovare interessante anche...

    • V. M. Manfredi – L’Impero dei draghi Marzo 29, 2006
    • Molto rumore per poco Agosto 29, 2009
    • Dal Big Bang a Walter Gennaio 7, 2015
    • L’offesa Febbraio 1, 2014
    • Articolo precedente Spinosa – Napoleone il flagello d’Italia
    • Articolo successivo Watchmen di Alan Moore e Dave Gibbons
    • Facebook

    • In primo piano

      • Torino Nouvelle Vague di Franco Ricciardiello01/12/2023
      • Un Drago per Ted Sturgeon12/07/2022
      • Silenziosa sfiorisce la pelle di Tlotlo Tsamaase09/18/2022
      • Specchi neri di Arno Schmidt05/11/2022
      • Le tre stigmate di Palmer Eldritch di P.K.Dick03/02/2022
      • Immaginari alterati di Aa.Vv.01/21/2022
      • Noi di Evgenij Zamjàtin10/17/2021
      • La distopia secondo Stanisław Lem: Ritorno dall’universo.10/08/2021
      • La città condannata di Arkadij e Boris Strugackij08/01/2021
      • Lynn Margulis. La scoperta dell’evoluzione come cooperazione di Adriana Giannini02/28/2021
    • Ultimi articoli

      • Un giorno come un altro di Shirley Jackson
      • Una seconda natura di Michael Pollan
      • Epepe di Ferenc Karinthy
      • Torino Nouvelle Vague di Franco Ricciardiello
      • Il villaggio dei dannati di John Wyhdham
      • Un Drago per Ted Sturgeon
      • Mostrology di Licia Troisi
      • La città dell’Orca di Sam Miller
      • I fratelli di Serapione (tomo 1) di E.T.A. Hoffmann
      • La cartolina di Anne Berest
      • SS-GB, I Nazisti occupano Londra di Len Deighton
      • Fanta-Scienza 2, a cura di Marco Passarello
      • The Revelation di Bentley Little
      • 1793 di Niklas Natt Och Dag
      • Silenziosa sfiorisce la pelle di Tlotlo Tsamaase
      • Imprevisti e altre catastrofi di Glauco Maria Cantarella
      • La chiocciola su pendio di Arkadij e Boris Strugackij
      • RELAZIONI Amanti, amici e famiglie del futuro a cura di Sheila Williams
      • Il Professore e il pazzo di Simon Winchester
      • Torino magica di Vittorio Del Tufo
    • Tag

      Antologia biografia biologia Cina cinema cyberpunk distopia donne evoluzione Fantascienza fantastico fantasy Fascismo giappone gotico horror Istantanea istantanee J.G.Ballard Mappe Napoli narrativa americana narrativa cinese narrativa fantastica Narrativa francese narrativa giapponese narrativa inglese narrativa italiana Narrativa russa narrativa statunitense narrativa tedesca Nazismo P.K. Dick Poliziesco recensione Recensioni Redazionale Seconda guerra mondiale Speciali steampunk Storia della scienza Storia naturale letteratura fantastica Thriller ucronia Vampiri
    • Archivio

    • I nostri redattori

      • Andrea D'Urso
      • Claudia Cautillo
      • Consolata Lanza
      • Davide Mana
      • Emilio Patavini
      • Enrico Barbero
      • Franco Pezzini
      • Giulio Maria Artusi
      • Gordiano Lupi
      • Massimo Citi
      • Massimo Soumaré
      • Melania Gatto
      • Morgana Citi
      • Nicola Parisi
      • Sara Passannanti
      • Silvia Treves
    • Leggere altrove

      • Carmilla
      • Corriere della Fantascienza
      • CS_libri Torino, il catalogo
      • Flanerì. Rivista di cultura e narrativa
      • L'Indice dei libri
      • LIberi di scrivere
      • Rivista fralerighe
      • Sagarana
    • Letture raccomandabili in scienza e letteratura

      • Crack, dis/connessioni letterarie Crack, dis/connessioni letterarie
      • La natura delle cose La natura delle cose
      • MUFANT – Museolab del Fantastico e della Fantascienza di Torino MUFANT – Museolab del Fantastico e della Fantascienza di Torino
    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Retrofuturo
        • Alia Evo 5.0
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore

    © Copyright 2023 LN | librinuovi.net. Newsroom Theme by WPBandit.

     

    Caricamento commenti...
     

    Devi effettuare l'accesso per postare un commento.