Molti quotidiani e settimanali hanno a suo tempo parlato favorevolmente di questo saggio documentato e scorrevole, ritornato di stringente attualità in tempi di social network, e gli apprezzamenti sono ben meritati, ma i recensori – giustamente soddisfatti che uno studio serio tratti un argomento così poco di moda, soprattutto in Italia, come la buona educazione e le regole del «saper vivere» – hanno tralasciato di segnalare l’aspetto più interessante del libro, cioè la dimostrazione inoppugnabile che la cortesia, troppo spesso identificata con «la vuota formalità e l’ipocrisia», è invece un’abilità sociale sofisticata indispensabile per vivere in comunità.
La «capacità di far star bene gli altri» ha poco a che fare con le conoscenze teoriche e molto con la capacità di empatizzare, di mediare, di conoscere e accettare i bisogni dell’altro. É una competenza sociale dimostrata anche dai bambini di uno o due anni, che si affina con il tempo e con le esperienze, quando l’individuo acquisisce nuovi strumenti – non solo linguistici – di comunicazione.
Lo studio si sviluppa su due versanti: quello della relazione linguistica, dell’ uso di parole che hanno sempre un alto margine di ambiguità e quello delle azioni sociali correlate. Gli spunti di riflessione e i dati forniti sono molti, utili per chi lavora a stretto contatto con altri adulti o con bambini. É significativo il fatto che i bambini sviluppino la capacità di essere cortesi in stretta correlazione con l’esempio degli adulti dai quali devono imparare non soltanto come e quando dire grazie, prego, permesso ma, in senso ben più profondo, il prezzo delle interazioni sociali. Cedere oggi il proprio giocattolo e domani – da adulti – accettare le manie del compagno di lavoro, dimostrare tolleranza verso i vicini, condurre a buon fine una trattativa d’affari con soddisfazione di tutti, sono competenze che attengono allo stesso universo e che il bambino può sviluppare soltanto imparando dagli adulti, giocando continuamente – su loro sollecitazione – a mettersi nei panni dell’altro.
Peccato che questi anni non siano i migliori per apprendere abilità così sostanziali, perché la fretta rende sordi all’empatia e come dice la Nicoletta Vallorani «la compassione richiede tempo ed è nemica della distrazione.»
Un libro da regalare a Natale, anche per il rapporto qualità-prezzo.
Giovanna Axia, Elogio della Cortesia, Il Mulino Biblioteca Paperback 2012, pp.133 € 11,00
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