Il libro, innanzitutto, da un punto di vista macroscopico. Un parallelepipedo di rispettabili dimensioni, del tipo 220 x 150 x 50, di un peso approssimativo di 0,7 kg, composto da 432 pagine, 409 di testo, 4 di suggerimenti per ulteriori letture e il resto di un fondamentale e sempre più raro indice analitico.
Edizione originale 2011 di Brian Greene, edizione italiana 2012, Einaudi Saggi 929, titolo La realtà nascosta, sottotitolo Universi paralleli e leggi profonde del cosmo, traduzione di Simonetta Frediani, euro 26,00.
Un libro di fisica, indiscutibilmente. Incentrato sulla visione che noi – poveri sfigati che abitiamo su un pianeta periferico di una galassia qualunque tra qualche miliardo di galassie – cerchiamo di farci della storia, vita e destino di questo universo. Che, come ci spiega il prof. Greene, docente di fisica e matematica alla Columbia University, è con ogni probabilità soltanto uno di millanta universi paralleli che costituiscono ciò che definiamo realtà.
Calma.
Un libro di questo genere va molto oltre la capacità di affabulazione della narrativa ad essa deputata, la fantascienza. Sempre che voi non siate Greg Egan, naturalmente. Se leggete un libro del genere per farvi venire qualche idea nuova e sorprendente per le vostre storielle di sf, farete bene a rinunciare in partenza a qualsiasi idea di tempo, di popolo alieno, di civiltà, di possibili incontri. Qui Greene fa ballare miliardi di anni come un broker sposta milioni di dollari e se non siete pronti ad annullarvi da un punto di vista temporale e a proiettarvi in un universo senza limiti di spazio e di tempo, lasciate perdere questo libro.
L’esistenza – matematicamente inoppugnabile – di multiversi o pluriuniversi è probabilmente un ulteriore passo verso una collocazione più precisa della nostra specie e della nostra storia nella realtà. Una collocazione che, me ne assumo interamente la responsabilità, sembra cancellare o ridicolizzare qualsiasi idea di un divino «a nostra immagine e somiglianza».
«I capitoli che seguono tracciano un arco narrativo attraverso nove variazioni del tema del multiverso», ci avverte Greene a pagina 5, ed è esattamente ciò che farà, parlandoci attraverso i capitoli del suo libro dei vari tipi di multiverso al quale il nostro universo può far parte: Multiverso patchwork, Multiverso inflazionario, Multiverso a brane, Multiverso ciclico, Multiverso paesaggio, Multiverso quantistico, Multiverso olografico, Multiverso simulato e Multiverso estremo.
Dal momento che spiegare con poche parole la realtà possibile di questi multiversi esorbita molto largamente le dimensioni di un articolo medio su un blog, mi limito a presentarne i nomi, invitando i curiosi – ce ne sono anche in tema di cosmologia – a procurarsi il volume e indagare personalmente storia, natura e disegno dei numerosi multiversi possibili. In ogni caso non escludo affatto di ritornare sul tema dei multiversi, magari presentandoli uno ad uno…
«È avvilente e al tempo stesso emozionante immaginare quanto possa essere vasta la realtà», scrive Greene, autore de L’universo elegante (2000) e La trama del cosmo (2004), definendo in poche parole la sensazione di smarrimento che la lettura del suo libro crea nel lettore.
Piccolo particolare di non secondaria importanza: da vero divulgatore Greene evita di utilizzare formule matematiche per illustrare i concetti presentati. Questo non rende le sue ipotesi tanto più comprensibili, ma certamente aiuta.
In ogni caso non avvicinatevi al libro senza disporre di matita, gomma, evidenziatore e molto tempo.
In calce, la presentazione di Greene al suo libro.
«La mia intenzione è quindi spiegare in modo chiaro e conciso i passi intellettuali e la catena di intuizioni teoriche che hanno portato i fisici, partendo da un certo insieme di prospettive, a considerare la possibilità che il nostro sia uno di molti universi. Vorrei darvi un’idea di come alcune indagini scientifiche moderne suggeriscono naturalmente questa sbalorditiva possibilità. Mi propongo di farvi vedere come certe osservazioni altrimenti sconcertanti possano diventare perfettamente comprensibili nell’ambito dell’uno o dell’altro scenario di universi paralleli; allo stesso tempo, vorrei descrivere le questioni critiche non risolte che hanno impedito, finora, la piena realizzazione di questo approccio esplicativo. Il mio scopo è far sí che, dopo aver letto questo libro, la vostra idea di ciò che potrebbe esistere – di come potrebbero essere ridisegnati in futuro i confini della realtà da sviluppi scientifici ora in corso – sia molto piú ricca e piú vivida».
Articolo in precedenza pubblicato sul blog Fronte & Retro (http://fronteretro.blogspot.it/)
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.