Questo romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 1922: La città senza ebrei, di Hugo Bettauer, Donzelli editore.
L’autore, intellettuale ebreo impegnato in battaglie politiche e civili e uno degli autori più letti nella Vienna degli anni venti, fu ucciso nel 1925 da un nazista rimasto impunito, dopo aver pubblicato questo «piccolo romanzo del futuro» dove si immagina che un governo austriaco oltranzista decida l’esilio perpetuo degli ebrei e la confisca di ogni loro bene.
«Cittadini! Un’opera grandiosa è stata completata! Tutto ciò che nella sua più intima essenza non è austriaco ha lasciato i confini della nostra piccola ma bella patria!» Also sprach il cancelliere, dottor Schwertfeger. E il popolo: «Viva il dottor Schwerfeger, liberatore dell’Austria!»
Se la cosa vi ricorda qualcuno di molto vicino a noi non allarmatevi (per ora) e proseguiamo.
Che cosa accade dell’Austria «liberata» dagli ebrei? Le cose cominciano presto ad andare male. La nazione, privata dell’ingegno e dell’intraprendenza dei suoi cittadini di origine ebraica, si trova ben presto a malpartito. Boicottata dalla comunità internazionale, con una capitale divenuta una metropoli grigia e oscura, priva di ogni fermento e di ogni joie de vivre, un universo culturale che non va oltre un grottesco e gretto ritorno a un’improbabile cultura alpina originaria, l’Austria intera si trova a rimpiangere ben presto gli ebrei cacciati in omaggio a un malsano pregiudizio. Il ritorno degli ebrei austriaci diviene così questione di giorni e avverrà trionfalmente, nonostante la resistenza degli ultimi protonazisti.
Naturalmente il libro di Bettauer, che conserva – particolare a suo modo agghiacciante – i modi di una garbata commedia brillante, è stato ben lungi dall’indovinare il futuro. Sappiamo tutti che la storia è andata in modo ben diverso. Ovviamente adesso siamo ben lontani da simili assurdi pericoli. Non vi sono apostoli della sana cultura della provincia, né teorici dell’intolleranza razziale o mistici delle piccole patrie. Siamo al sicuro da ogni minaccia, adesso. In fondo sono passati novant’anni.
Novant’anni.
Quanti bastano per dimenticare.
Hugo Bettauer, La città senza ebrei. Un romanzo di dopodomani
Donzelli, 2000, pp. 128, € 12,91
Trad. . De Pasquale
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