Sonia Savioli
Slow life
Malatempora
€ 10,00
Se non ci fosse un editore alternativo come Malatempora bisognerebbe inventarlo, perché spesso sforna libri utili al punto che andrebbero fatti studiare nelle scuole dai nostri giovani assuefatti a suon di merendine con dentro le figurine dei pokemon e pubblicità idiote. Slow life di Sonia Savioli è uno di questi. Scritto con semplicità e passione, insegna a vivere controcorrente, senza dare per scontate le «verità» della televisione, cercando di far venire la voglia di tornare a una vita naturale. L’autrice si sforza di scandalizzare un pubblico ormai preda degli ultimi ritrovati della tecnica e di ogni diavoleria meccanica, ma lo fa con leggerezza, con il sorriso sulle labbra, mai con presunzione. E allora, se volete vivere bene, compratevi una sveglia meccanica, fate colazione a casa con i dolci della mamma, andate a lavorare a piedi, socializzate sul posto di lavoro offrendo caffé fatto in casa e scaldato nel thermos, mangiate biologico e cantate di più, lavate i piatti a mano e usate la lisciva, non andate mai di fretta ma godetevi la vostra casa, fate giocare i bambini liberi negli spazi aperti e via dicendo. Il libro si sintetizza bene con questa sorta di elogio alla lentezza che ho letto a pagina 41 nel capitolo «Chi ha tempo non aspetti tempo – elogio del lavare i piatti a mano e della lisciva».
Più risparmiamo il tempo e più ci manca. Perché, quando il tempo si comincia a risparmiarlo, invece di essere vita, diventa merce, capitale, arma di offesa e difesa nella gara all’ultimo sangue e all’ultimo fiato in cui ci facciamo trascinare. E ce ne occorre sempre di più, di tempo, perché ne dobbiamo fare sempre di più, di cose: il tempo delle nostre giornate diventa come uno di quei panini farciti di macdonald, mostruosamente farcito di cose senza gusto o disgustose, che non servono alla nostra mente e al nostro cuore, così come il panino macdonald non serve al nostro corpo. Sono scorie che ci appesantiscono e nuocciono alla nostra vita.