Koji Suzuki
Dark Water
Nord
€ 16,50
trad. E. Cervini
L’acqua è indispensabile alla vita. Forma circa l’80% del nostro corpo e copre i tre quarti della superficie della Terra. Mentre possiamo resistere qualche settimana senza mangiare, la sete può ucciderci in pochi giorni.Trascorriamo nell’acqua i mesi della gestazione, un retaggio dell’origine della vita, sbarcata sulla terraferma soltanto dopo essersi diffusa nell’acqua.
Ma l’acqua è anche una minaccia, un’eterna notte pronta a inghiottire il nostro corpo per sempre.
E se la morte nell’acqua non fosse vera morte? Se il liquido elemento potesse donare alle sue vittime un ulteriore gelido e allucinante simulacro di sopravvivenza?
Queste domande costituiscono il cuore di questa ottima antologia di ghost stories quasi classiche di Koji Suzuki, autore noto o notissimo per la trilogia di The Ring. Scomparsi, perduti, morti nell’acqua che ritornano a minacciare e uccidere, a trascinare i vivi nel loro inferno liquido. O, come nell’eccellente Corpi galleggianti – il racconto che apre l’antologia e dal quale è stato tratto il film Dark Water di Hideo Nakata – sembrano cercare con risoluta disperazione un ultimo struggente contatto con i vivi.
Ma non c’è solo orrore e paura nell’antologia di Suzuki. Nel rispetto della più genuina tradizione del racconto gotico non sfuggirà al lettore la sottile vena di humour nero che attraversa racconti come Una crociera da sogno, dove il raccapricciante fantasma dell’annegato prende di mira una coppia di asfissianti agenti di assicurazioni.
Per chi fosse rimasto deluso dal secondo e terzo volume di The Ring, sbiaditi e confusi rispetto al primo volume della serie, un’ottima occasione per riconciliarsi con Suzuki.
Unico neo la traduzione di seconda mano, dall’edizione inglese sull’originale giapponese.
Non è per fare la purista ma soltanto per rivendicare un po’ di rispetto per i lettori. E anche per non avallare la convinzione che a «letteratura di serie B» debba corrispondere per forza una cura del testo un po’ approssimativa.
Cercare brividi non significa essere disponibili a ingoiare qualsiasi cosa…. o no?