Robert Sawyer è un autore canadese abbastanza noto anche qui in Italia, che vinse il Premio Nebula 1995 e il cui romanzo Starplex fu pubblicato in Urania Mondadori nel 1998.
In Starplex siamo alle prese con i Wormholes, ovvero: «misteriose anomalie del cosmo che permettono di viaggiare sia nello spazio che nel tempo», che si trovano e vengono utilizzate.
Qui non ci sono alieni invasori come in molti altri romanzi di sf, ma alieni alleati, anche se, come si scopre leggendo, alleati non proprio agevoli. Protagonista del romanzo è il comandante della nave scientifica Starplex, Keith Lansing, uomo di buon senso, felicemente sposato (anche se non certo insensibile al fascino muliebre), mediamente perplesso e antieroico che si trova a dover risolvere un complicatissimo pasticcio politico-cosmologico. Il romanzo è vivacissimo, in qualche occasione decisamente divertente (impagabili gli Ib, saggi alieni a forma di sedia a rotelle), spesso sorprendente e ricco di suggestione.
Com’è inevitabile per un plot che si svolge in gran parte nella sala comando e nei corridoi di un’astronave, l’affinità con i migliori episodi di Star Trek salta agli occhi del lettore. Anzi, il montaggio rapido, i veloci passaggi dal punto di vista ristretto del comandante a quello più ampio del narratore, le frequenti scene d’azione e l’attenta calibratura dei momenti di tensione rendono Starplex un ideale soggetto per un film.
A ricordare le migliori avventure del Capitano Kirk e del signor Spock c’è anche l’evidente simpatia dell’autore per le specie aliene (e non soltanto aliene, sulle navi terrestri lavorano anche i delfini) raccontate con il giusto grado di sensibilità, attenzione e curiosità. E questo tratto di xenofilia in tempi di purezza etnica si accoglie come una boccata di ossigeno.
Si tratta di pura sf d’avventura non dissimile da quella degli anni d’oro sul modello di Edmund Hamilton, reso però raffinatamente attuale.
Robert J. Sawyer, Starplex, Mondadori Urania 1998 n. 1332, pp. 330, ed. fuori commercio, disp. in lingua originale, trad. Mauro Gaffo
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