Capitan Abisso, di Norman Spinrad [1983], è uscito per la prima volta in Urania nel 2002 ed è stato riproposto nella sottocollana I Capolavori nel giugno del 2015. Una vicenda che richiama immediatamente alla mente storie come I controllori vivono invano di Cordwainer Smith o gli Aurei di Samuel Delany del racconto Il buco tra le stelle, ovvero coloro che devono rinunciare a un aspetto del proprio sé – fisico, psicologico, mentale, caratteriale – in cambio della possibilità di viaggiare nello spazio.
A essere in ballo, nel caso di Capitan Abisso, è nientemeno che la sessualità. Quella di Dominique Alia Wu, pilota di una nave stellare e quella del Comandante del Vuoto, capitano Genro Kane Gupta, la prima artefice dei Salti che permettono alla nave di muoversi nello spazio, il secondo responsabile della nave, dell’equipaggio e degli Onorati Passeggeri con il Domo, Lorenza Kareen Patali, inevitabile deuterogonista e fonte di una passione normalmente trasgressiva.
L’abitudine dei viaggi spaziali, per il ceto altissimo che si fa portare a spasso per l’universo senza essere posto in elettrocoma – gli onorati passeggeri –, prevede un’inevitabile storia d’amore e di sesso tra la Domo e il Comandante del Vuoto, quasi una sceneggiatura predefinita per divertire i passeggeri. Il problema è però che il comandante, Genro Kane Gupta, si innamora, o meglio, prova una fissazione crescente per il pilota, creatura che:
Lungi dall’essere il vettore e il conduttore della nave […] non è altro che la resistenza psico-organica del Circuito di Salto, un modulo vivente del circuito in un meccanismo ben più grande. Il Circuito Primario induce una configurazione specifica di orgasmo psicosomatico nel sistema nervoso del pilota. […] i piloti sostengono che l’intervallo del Salto è contemporaneamente atemporale ed eterno, come lo stesso orgasmo, che tutto il resto è un’ombra e che viene raggiunta la vera unione con l’Atman.
In sostanza, i piloti sono creature profondamente disadattate, con una sintomatologia non troppo diversa a quella dell’autismo e non poche difficoltà a entrare in relazione con gli altri umani. Dominique è in apparenza meglio adattata alla vita sociale ma, come tutti i piloti, ha il Salto come unico scopo della sua vita. E il Salto alla Cieca come unico desiderio non espresso. La vicenda si snoda in un crescendo drammatico, narrata direttamente dal diario del comandante:
Sono Genro Kane Gupta, Capitano del Vuoto del modulo Dragon Zephir, e purtroppo questa è la mia storia di morte. Per necessità, è anche la storia del Pilota del Vuoto Dominique Alia Wu.
Questo è l’incipit del romanzo, un genere di inizio che obbliga a continuare la lettura.
Tra i pochi difetti – anche se probabilmente dovrebbe essere inteso come eccesso di confidenza nei confronti del lettore – l’uso di termini estratti dal tedesco, dal francese, dallo spagnolo, dal latino ecc. e inseriti all’interno dei normali dialoghi, a voler significare (suppongo) il melting pot creatosi in una lingua universale e/o la confidenza con le lingue degli onorati passeggeri. Il risultato non è comunque e sempre eccellente, nonostante l’impegno di Spinrad e di Antonella Pieretti, la traduttrice, Francamente e giustamente insopportabile l’ambiente – pettegolo, meschino, fatuo e vanesio – dei ricchissimi umani che popolano la Dragon Zephir, soprattutto se paragonato all’aspirazione all’orgasmo eterno come passaggio verso il Grande e Unico del Pilota e la folle disperazione del Comandante nel cercare di trattenerla e insieme vivere con lei il suo incubo.
Naturalmente non sono pochi i passaggi dedicati alle attività sessuali del Comandante, ma si tratta in genere di attività frustranti o condotte sul filo della follia, ovvero attività che non è consigliabile leggere in attesa di un appuntamento galante. Ultima riflessione sul crescere dell’insanìa del comandante narrata da lui stesso, simile alla pazzia di una falena che viene inesorabilmente attratta da ciò che non potrà che ucciderla.
Norman Spinrad, Capitan Abisso, Mondadori Urania 1619, 2015 [ed.or. 1983], pp. 220, € 5,90, trad. Antonella Pieretti
Idem e-book, € 3,99
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