Shane Jones è un autore newyorkese nato nel 1980. Daniel contro l’Uragano è il suo secondo libro, uscito nel 2013 da ISBN, successivo a Io sono Febbraio, uscito nel 2011. Confesso di averlo accostato con gioia un po’ infantile ma debbo ammettere che passate le prime 10-20 pagine il mio entusiasmo si è almeno in parte ridimensionato. Adesso, giunto a pagina duecentoequarantaepassa il vero problema è che non mi spiego né il senso né il motivo di questo libro. Provo a spiegare perché, sperando che il semplice parlarne finisca per fornirmi qualche motivo per comprenderne il senso.
Il protagonista è, come avrete intuito, Daniel, addetto alla costruzione di condotte petrolifere – talvolta, si suppone, immaginarie – con il colossale problema psicopatologico di immaginare che da un momento all’altro tutto ciò che lo circonda sia spazzato via da un Uragano. Cosa che potrà anche divertire uno nato sulle rive del Mediterraneo, poco abituato agli uragani ma che si suppone non risulti poi così assurdo per un americano. Un bel tema, insomma, ma che viene condotto avanti con stanchezza, con fatica, giocando tutti i possibili giochi stilistici – il cambio di punto di vista, l’iperreale o il surreale che sostituiscono il reale, i dialoghi sospesi, le immagini ripetute, il ricorso alla poesia, al limerick, alla filastrocca, immaginando un quieto assurdo che penetra in ogni immagine e parola – con la sola conclusione possibile che il signor Shane Jones sa certo scrivere meravigliosamente ma che non abbia ancora deciso che cosa è davvero importante scrivere…
No, non voglio liquidare l’ottimo lavoro di Shane Jones. Il suo peculiare modo di scrivere mi incanta e mi sorprende a ogni ritorno a capo, ma è inevitabile arrivare a chiedere un certo grado di tensione, un’attesa che si avverta nei dialoghi, nelle immagini, nei ricordi piuttosto che continuare ad accennare ad un Uragano inevitabile e fatale:
L’Uragano ci gonfierà la faccia di acqua salata e morte […] Era lui, dice un’osservatrice d’Uragano. Era l’Uragano.
Sono giunto alla fine di questa – tutto sommato inutile – recensione. Ho la netta sensazione che scopo del buon Shane Jones fosse quello di far parlare di sé e far notare quanto fosse bravo a scrivere. Beh, quello posso dirlo anch’io e devo averlo detto, ma resta aperta la domanda iniziale: a che cosa serve questo libro?
Shane Jones, Daniel contro l’Uragano
ISBN 2012, pp. 245, € 10,00, trad. Calgaro D.
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