Il giallo storico è un sottogenere molto diffuso e, francamente, molto godibile della narrativa gialla. Le epoche scelte dagli autori – che spesso sono autrici – fra i tanti secoli che stanno alle nostre spalle non si contano: dalla Roma imperiale di Danila Comastri Montanari alla Londra vittoriana di Anne Perry, alla Parigi settecentesca di Jean Francois Parot… E gli investigatori che osservano quei mondi lontani e quelle società sono sorprendenti: i nomi famosi (Aristotele, Newton, Pellegrino Artusi… ) si alternano a quelli di personaggi poco noti come il giudice Dee di Van Gulik o liberamente ispirati a eventi reali come il rônin Matsuyama Kaze di Furutani.
Tra i periodi storici più visitati vengono subito alla mente il Secolo breve (basta pensare al protagonista di Carlo Lucarelli, o a quello di Ben Pastor) e il lunghissimo periodo che va sotto il nome di Medioevo. Se è abbastanza semplice capire l’ostinato bisogno di noi lettori di comprendere profondamente le ragioni di fenomeni globali come il fascismo e il nazismo, con tutta la loro carica di violenza e crudeltà, il fascino, senz’altro più discreto, del Medioevo fa sorgere molte domande, intriso com’è di cultura, ignoranza, scoperte scientifiche e superstizioni, religiosità profonda e roghi in nome di Dio.
La verità, probabilmente, è che la nostra cultura e la nostra visione del mondo affondano le loro radici anche in quei secoli e noi vorremmo saperne di più, avere un quadro più completo e più «vero» di quello che ci forniscono lontane reminiscenze scolastiche.
Ma perché un autore decide di scegliere quel periodo? Come costruisce le sue storie, quali tratti, conoscenze, passioni e opinioni regala al proprio personaggio?
Chiara Albertini, laureata in Lingue e letterature Straniere con una tesi in letteratura inglese, ha provato a rispondere a queste e altre domande, scegliendo Ellis Peters, una Signora del giallo medievale inglese, un’antesignana, tuttora molto amata e letta.
Il saggio di Albertini, solido e ben costruito, parte dalla personalità della Peters, una narratrice profondamente legata allo Shropshire in cui è nata, un luogo dell’infanzia e della maturità che traspare in maniera più o meno marcata in tutte le sue opere; ma anche determinata a scrivere non di semplici maschere utili a far scattare un meccanismo fatto di crimine, indizi e identificazione del colpevole, bensì a parlare di personaggi veri, a restituirci un’epoca lontana con le sue molteplici sfaccettature, a parlarci di persone, al di là dei personaggi e a illuminarne le differenze e le somiglianze profonde con noi lettori. Dallo studio emergono il mondo di allora con tutte le sue specificità sociali, economiche, culturali, le rigidità ma anche alcuni insospettati elementi di tolleranza, e l’umanità profonda di Cadfael che pur restando un personaggio profondamente imbevuto della visione medievale del mondo riesce ad andare oltre, avvicinandosi allo sguardo differente di chi legge le sue avventure. Lungi dall’essere una forzatura, questo sguardo sospeso è uno dei grandi talenti della Peters e di ogni altro bravo narratore storico. Guidati dal buon lavoro di analisi di Albertini possiamo cogliere l’abile lavoro di intreccio della Peters, gli espedienti narrativi e stilistici adottati, e intravvedere, sotto la trama solida delle sue storie gli ingranaggi di un buon giallo storico, che potremo applicare (io ci ho provato con soddisfazione) anche ad altri autori.
In conclusione questo saggio è una lettura piacevole e stimolante. Unica pecca, la scelta di non tradurre le necessariamente numerose citazioni dalle Cronache… Si tratta di brani brevi e leggibili per chiunque abbia un’infarinatura di inglese ma… forse non tutti i fedeli lettori di Peters o quelli che potrebbero diventarlo ne sono forniti.
Un grazie all’autrice per avermi offerto l’opportunità di dare una base più solida e letteraria alla mia passione per fratello Cadfael, monaco tollerante e acuto osservatore che mia madre mi ha presentato tanto tempo fa.
Chiara Albertini, Il medioevo in giallo nella narrativa di Ellis Peters
Casa Editrice Kimerik, pp. 110, € 12,00
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