Cos’ha a che fare Perec con la scienza? Molto, se siete propensi a coltivare quell’atteggiamento mentale, indispensabile per investigare la realtà, che è il dubbio. Ovviamente, trattandosi di Perec, il dubbio sarà nutrito di paradossi, simulazioni, mimetismo linguistico ed eleganti sberleffi al conformismo. La letteratura scientifica possiede una struttura e un ritmo peculiari, una scansione in parti e una prosa talmente collaudate e regolamentate da essere divenuta facilmente falsificabile. Altrettanto levigata e priva di ambiguità e sorprese è la lingua franca della scienza, quell’inglese scientifico semplificato e farcito dei termini propri di ogni disciplina che, ai congressi, viene gentilmente arrotato dai francesi, martellato dai giapponesi, accarezzato dagli ispanici, insomma parlato da tutti, dai finlandesi agli asiatici. Forma e lingua della comunicazione scientifica, al di là delle specificità, si mantengono uniformi, uguali a loro stesse, tanto che ogni articolo – qualunque ne sia il soggetto, dalla microbiologia alla fisica delle particelle – somiglia a tutti gli altri più che a qualsiasi altra cosa al mondo. Naturalmente le convenzioni sono più che utili, indispensabili. Ma, una volta divenute esclusive e inesorabili, sollevano il giustificato sospetto che possano legittimare tutto, anche il vuoto. Far riflettere studiosi e profani su questo punto è precisamente l’intento di Perec.
Cantatrix sopranica è una raccolta di brevi saggi, diversi per argomento e tono; ci sono due lavori sperimentali: uno dedicato alle risposte neurofisiologiche della Cantatrix sopranica (ossia di una cantante lirica) sottoposta al lancio di pomodori, l’altro ai risultati della ibridazione di due specie di Ornitotteri; due biografie agiografiche e uno studio filologico e psicologico su un presunto inedito di Raymond Roussel. Per mimare i modelli originali Perec ha dovuto diventare di volta in volta fisiologo, genetista di popolazione, filologo. Il risultato è pirotecnico: ogni riga contiene un gioco di parole, una presa in giro lieve e maliziosa, dai nomi degli studiosi (Hun & Deu, Pericoloso & Sporgersi, Chou & Lai) ai termini scientifici (Yelling reaction è l’urlo indignato reiterato dalla soprano bersagliata, Tomato runngisia vulgaris è il proiettile e prende nome dal mercato ortofrutticolo di Rungis nei sobborghi di Parigi), le sigle sono irte di allusioni e per nulla pertinenti all’argomento. I due lavori sperimentali sono completi di grafici e tabelle (che solo ad un attento esame risultano folli) . Marcel Gotlib, il soggetto della biografia – nella realtà autore di fumetti parodici – spazia dalla stomatologia clinica all’epistemologia genetica, passando per il cinema, la statistica integrata e l’economia politica e ha compiuto studi di altissimo livello sulle proprietà adesive della lumaca fossile. Le invenzioni del suo amico e collaboratore sfiorano la demenza: torte alla crema boomerang che tornano al punto di partenza se falliscono il bersaglio, fermagli metallici a trombone… Il saggio dedicato a Roussel provoca una sensazione di smarrimento: come altri, autentici dello stesso genere, tenta di desumere da poche parole, dalla scelta di un nome, da un’eco, il profilo psicologico dell’autore e interi capitoli della sua vita. Se quelli erano suggestivi e legittimi, perché non questo? Cantatrix va assolutamente letto e non solo perché è spassoso. Per quanto geniale, Perec è il continuatore di una lunga tradizione (pensate ad Isaac Asimov, chimico oltre che scrittore di fantascienza, e ai suoi studi di titolazione della Tiotimolina tritiata , inquietante cronomolecola capace di migrare nel tempo.) Ma la questione posta da Perec è di metodo. La comunicazione scientifica, nata nel ‘600 per garantire oggettività e democraticità alla ricerca sperimentale, conserva da allora un fascino inossidabile, cui soggiacciono sia gli addetti ai lavori che il grande pubblico, perché promette di riuscire a dire l’indicibile, ossia la realtà. Purtroppo osservazione, conoscenza e comprensione non sono fasi conseguenti di un’indagine che può essere sempre compiuta sino in fondo e la Scienza è solo una costruzione umana – di alcune società umane – che tratta di rappresentazioni, non di Verità – e come tale è vulnerabile e falsificabile. Ultima avvertenza: molti giochi di parole sono incomprensibili a chi non conosca francese e/o inglese; ad esempio l’ultimo di una lunga serie di autori si chiama Jeanpace & Desmeyeurs, che è l’omofono di j’en passe et des meilleures: e ne avrò pure dimenticate) . Un provvidenziale apparato di note svela allo stupefatto lettore tutti gli arcani.
Georges Perec, Cantatrix Sopranica
Bollati Boringhieri Varianti, 1996 – Ed orig. 1991 – pp.126 € 9,30, trad. R. Delbono
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