James Reston sa scrivere saggi di elevato rigore storico ma al contempo di grande godibilità e scorrevolezza. Questa biografia di Galileo lo conferma. Pubblicato dodici anni fa dopo tre anni di ricerche, il libro racconta vita e pensiero di un grande scienziato, che più di tanti altri contribuì a minare l’influenza della filosofia aristotelica sul pensiero scientifico, privilegiando il rigore della verifica sperimentale al dogmatismo aprioristico. Purtroppo ebbe la sventura di vivere nel secolo della Controriforma: dopo aver conseguito una grande fama in tutta Europa per le sue scoperte e invenzioni, fu costretto a negare di vedere quel che vedeva attraverso il suo telescopio, e ad abiurare la teoria copernicana di una Terra che ruota intorno al Sole. Dalla lettura del libro pare di capire che Galileo non sarebbe incorso nel processo dell’Inquisizione se avesse fatto più attenzione a non urtare la suscettibilità dei gesuiti e di papa Urbano VIII, un Barberini nepotista e autocrate. Come tutte le persone molto intelligenti, Galileo era insofferente degli stupidi, e lo esternava nei suoi scritti con bruciante sarcasmo. Era un tipico uomo post-rinascimentale, fervente credente ma anche fiducioso nelle grandi potenzialità della ragione. Non capì di avere di fronte avversari ancorati al medioevo, tra cui un papa permaloso e superstizioso, assiduo frequentatore di astrologi, e un establishment di ecclesiastici e accademici che contestavano le sue teorie con asserzioni di questo tenore:
Gli animali che si muovono hanno membra e muscoli. La Terra non ha né membra né muscoli, pertanto non si muove. Gli angeli fanno girare Saturno, Giove e il sole. Se la Terra gira, allora deve esserci un angelo che, stando al centro della Terra, la mette in moto. Ma al centro della Terra abitano soltanto i demoni, dunque dovrebbe essere un demone a fare girare la Terra… appare pertanto un deplorevole errore porre la Terra, ricettacolo di impurità, tra i corpi celesti che al contrario sono puri e divini.
Di Reston sono già stati pubblicati in passato da Piemme altri due libri degni di menzione, uno dedicato alla storia d’Europa intorno all’Anno Mille, e l’altro (La crociata) dedicato alla terza crociata, resa famosa dallo scontro di due epici monarchi del Medioevo, il Saladino e Riccardo Cuor di Leone. Da quest’ultimo libro emerge un Saladino non così magnanimo come vuole una certa agiografia, che non esitava a far massacrare i suoi prigionieri (in questo emulato dal «buon» re Riccardo), comprese le donne. Sì, perchè, leggendo il libro, scoprirete che anche le donne cristiane combattevano, il che rende le eroine della Gerusalemme liberata del Tasso personaggi meno fantasiosi di quanto si possa pensare.
James Reston, Galileo
Piemme, 2001, pp. 406, Trad. Franca Genta
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